La recente esperienza del terremoto in Emilia, in una zona molto vicina alla nostra sede, nella quale abbiamo molti clienti, ci coinvolge da vicino sia sul piano emotivo che su quello della responsabilità.
Siamo orgogliosi di non avere avuto crolli nè lesioni alle diverse scaffalature installate a Cavezzo, San Felice, Mirandola, Cento, Sant'Agostino e nella "zona rossa" di Medolla.
Il merito della buona tenuta delle scaffalature va attribuito ai margini di sicurezza tenuti dai progettisti sulla base del "buon senso costruttivo" ed anche alla qualità intrinseca del materiale impiegato. Siamo ben soddisfatti delle scelte fatte.
Nota: la scaffalatura portapallet in foto è stata poi sottoposta ad adeguamento e verificata secondo i criteri dell'antisismica e così messa a norma e tuttora in uso. Vedere la
scheda nella sezione esempi di questo sito.
Il fatto che non ci sia mai stata volontà di adeguare le strutture industriali in quest'area, valutata per lungo tempo a basso rischio sismico dagli enti preposti ma riclassificata già dal 2008, ci fa riflettere.
Ancora di più ci fa riflettere una certa attitudine alla passività che - in un territorio interessato dal rischio sismico come è quasi tutta l'Italia - ha portato la collettività a dover attendere un disastro economico ed umano di queste dimensioni per avere una norma nazionale che mettesse ordine nel mercato delle scaffalature industriali, altrimenti abbandonato alla legge barbara di un ribasso generalizzato dei prezzi e degli spessori.
Noi, da sempre, cerchiamo di qualificarci sui piani della qualità e della competenza.
Continuiamo a farlo oggi, nel mercato tardivamente consapevole: